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La cocaina è un alcaloide che si estrae dalle foglie di una pianta chiamata Erithroxylon Coca, la quale cresce spontaneamente sulle Ande e nell’America Latina.
Fa parte di quelle sostanze che vanno sotto il nome di stimolanti, cioè farmaci che agendo sul neurotrasmettitore dopamina (un importante mediatore chimico presente nel nostro cervello che permette il passaggio di informazioni tra il cervello e il resto del corpo) agiscono nella direzione di migliorare l’umore, risvegliare l’intelletto e rendere più vigili.
La civiltà Inca considerava le foglie di coca quale dono del dio Sole. Nel 1533 gli invasori spagnoli rimasero enormemente impressionati dagli effetti delle foglie e così commentavano: “quest’erba è così nutriente e così corroborante che gli indiani faticano tutto il giorno senza niente altro e, quando manca loro, sentono mancare le forze.”
Le foglie iniziarono a penetrare in Europa in quantità considerevole solo verso la metà dell’800. In Europa venne molto usata per le sue qualità terapeutiche. Per molto tempo, infatti, è stata una dei migliori anestetici locali, in particolare per la chirurgia oftalmica.
È dalla macerazione delle foglie che si ottiene la pasta di coca, dalla quale nel 1860, il chimico tedesco Albert Niemann, ottenne cocaina pura (cocaina cloridrato), mescolando il succo acquoso della pianta con solventi organici (acido solforico, solventi e acido cloridrico).
La cocaina cloridrato è la cocaina in polvere bianca o biancastra, cristallina, di sapore amaro, solubile in acqua, che si trova sul mercato nero. Per un po’ di tempo, questa è stata considerata come l’ultimo passaggio dei processi di trasformazione fino a quando non ci si rese conto che la cocaina cloridrato poteva subire ancora delle modificazioni. Si arrivò così ad un’altra sostanza questa volta sotto forma di cristalli che in commercio prese il nome di crack dal caratteristico rumore che fa quando viene riscaldato.
Attualmente sul mercato illegale la cocaina si trova sotto forma di polvere, quasi sempre non pura cioè tagliata (per aumentarne le quantità e i guadagni) con anestetici locali, carboidrati o zuccheri e/o altre sostanze che possono risultare tossiche per il nostro organismo.
In base alla forma in cui si trova, la cocaina può essere: sniffata, fumata, iniettata, mangiata.

EFFETTI RICERCATI
La cocaina rende vigili ed energetici, aumenta la stima in se stessi e nelle proprie capacità. Rende loquaci e migliora il tono dell’umore. Riduce le sensazioni date dall’esigenza di dormire, mangiare e di bere, ma non il bisogno e la necessità di farlo. Riduce il dolore. Rende euforici, cedono i freni inibitori e la capacità di autocritica. Aumenta la sensazione di potenza ed intraprendenza personale e l’interesse sessuale. Si ha l’illusione di un aumento dell’attenzione, la sensazione di possedere una maggiore precisione nel movimento e talvolta si avverte una leggera deformazione delle percezioni sensoriali (auditiva, visiva e tattile).

EFFETTI INDESIDERATI
Come tutte le sostanze eccitanti, anche la cocaina, dopo un aumento degli effetti desiderati fino ad un apice massimo (UP), si presenta una discesa (DOWN). Il DOWN è proporzionato all’UP, non solo negli effetti, ma anche nel tempo. Questo significa che più rapida sarà la “salita” altrettanto rapida sarà la discesa. Più forti saranno gli effetti ricercati altrettanto forti saranno quelli indesiderati. Questa modalità di salita e discesa, aumenta la necessità di fare un “richiamino”, assumerne ancora nella speranza di attenuare gli effetti negativi che potrebbero essere molto dolorosi e dannosi. Ciò aumenta il rischio di un abuso e quindi di correre danni legati ad un sovradosaggio (overdose). Inoltre la cocaina provoca tolleranza, cioè si crea un’abitudine alla sostanza che implica l’esigenza di aumentare le quantità necessarie per raggiungere gli effetti iniziali. In più con l’uso regolare i sintomi tipici del down tendono ad intensificarsi.
Gli effetti spiacevoli più comuni legati alla fase down sono:
insonnia, stanchezza, depressione, nervosismo, irrequietezza, irritabilità, aggressività, aumento del ritmo cardiaco, della pressione arteriosa.
A questi effetti si aggiungono quelli a lungo termine: un uso cronico può causare dipendenza psicologica e potrebbe portare ad un esaurimento fisico, ad una grave alterazione del metabolismo dovuta alla scarsa o inadeguata nutrizione. Spesso anche sul piano relazionale si hanno notevoli problemi causati dalla necessità della sostanza e della sua ricerca, ai frequenti eccessi di nervosismo e dei comportamenti aggressivi prolungati. Un uso prolungato e/o eccessivo può provocare psicosi e crisi paranoiche acute. La cocaina crea grossi problemi anche sul piano economico. Anche se i prezzi sul mercato nero sembrano essere in diminuzione, resta comunque una delle sostanze di abuso più costose.
Sul piano sessuale, se da una parte la coca è un forte stimolante, dall’altra riduce la sensibilità (rendendo difficile l’eiaculazione).
Uno dei principali rischi legati all’uso di coca è dato dalle sostanze da taglio che non sono conosciute e che quindi possono agire pericolosamente sulla funzionalità di organi come fegato, cuore e polmoni.

TEMPI E MODI

Sniffata: gli effetti salgono lentamente (3-5 minuti) e durano più a lungo che con altre modalità. Gli effetti sono pronunciati e durano fino a 30 minuti circa; l’assorbimento nel sangue avviene attraverso la mucosa nasale con rischio di trasmissione di epatiti dovuta all’uso di strumenti di “sniffo” non sterili (soldi arrotolati ecc.)

– Fumata o inalata: la polvere di cocaina cloridrato può essere inalata attraverso i vapori (la cocaina viene depositata su un foglio di alluminio che viene scaldato quindi ne vengono inalati i vapori generalmente tramite una cannuccia). Gli effetti si presentano molto velocemente e durano mediamente 30 minuti. Per il crack la via più efficace è quella per inalazione dopo riscaldamento. Dal momento che la superficie di assorbimento degli alveoli polmonari è molto ampia, si ha una maggiore introduzione di sostanza psicoattiva in tempi simili all’iniezione.
– Iniettata: effetti sopraggiungono rapidamente e durano di meno. L’iniezione può essere endovena o intramuscolo. Gli effetti compaiono dopo 30-60 secondi.
– Mangiata: per quanto riguarda le foglie vengono masticate e il principio psicoattivo in esse contenuto viene assorbito in modo graduale, di conseguenza la comparsa degli effetti è lenta, hanno una minore intensità e una lunga durata (3-4 ore). La polvere di cocaina cloridrato può essere assunta per via orale tramite l’ingestione di un succo composto da cocaina, acqua e bicarbonato di sodio, o consumata applicandola sulle mucose al di sotto delle gengive. Attualmente si mangiano solo le foglie, difficilmente reperibili dalle nostre parti.
I metaboliti della cocaina (gli scarti che il nostro organismo produce per eliminare la sostanza dal nostro organismo), sono rintracciabili anche dopo tre giorni dall’ultima assunzione. In questo periodo gli effetti desiderati sono scomparsi e generalmente non si riesce a dormire.
È importante ricordarsi che più veloce è la comparsa degli effetti ricercati è maggiore sarà il sopraggiunge del craving cioè un fortissimo ed irresistibile desiderio di assumere la sostanza e di ripetere l’esperienza provata in precedenza.

RIDUZIONE DEI RISCHI
Riduzione dei rischi a breve termine.
L’uso di cocaina è fortemente sconsigliato per chi soffre di ipertensione, asma, problemi cardiaci, epilessia.
Inoltre assumere cocaina in condizioni psicologiche di tensione o di stress potrebbe facilitare l’intensità degli effetti indesiderati, aggravando ancora di più il proprio stato d’animo.
Nel momento del down la cosa migliore da fare è distendersi, cercare di rilassarsi e mangiare prodotti che contengono zucchero e vitamine come ad esempio la frutta.
È importante fare attenzione alla qualità della sostanza, alla quantità che se ne assume e all’ambiente in cui ci si trova. Se hai deciso di utilizzare cocaina e non hai familiarità con la sostanza è fondamentale non eccedere, usane una quantità molto inferiore a quella che viene assunta da chi ci sta intorno ed ha un diverso rapporto con la sostanza.
È fondamentale evitare di mettersi alla guida di qualunque veicolo o di fare qualunque lavoro che possa implicare l’uso di attrezzature pericolose.
I sintomi dell’intossicazione acuta da cocaina possono essere: agitazione, ostilità, allucinazioni, convulsioni, ipertermia, infarto, paralisi muscolare e della respirazione. In questi casi la tempestività di un intervento esterno è fondamentale per scongiurare il rischio di morte. Non ci sono antagonisti specifici per l’overdose da cocaina, e le sole terapie possibili sono quelle di supporto.

Riduzione dei rischi a lungo termine.
Per cercare di recuperare le energie perse con l’assunzione di cocaina e per far fronte allo stress fisico e psicologico a cui è stato sottoposto l’organismo, la cosa migliore è risposare nei giorni successivi. Non fare uso di altra cocaina o altre sostanze, compreso alcol, per permettere al corpo di riequilibrare tutti gli elementi andati persi. Sarà importante seguire una dieta ricca di vitamine e ben equilibrata.

Riduzione dei rischi rispetto alle modalità di assunzione:
– Sniffata: usare sempre una cannuccia pulita (evitate i soldi, vanno bene anche le classiche cannucce da bibita tagliate) ma soprattutto mai usare la cannuccia di un’altra persona. Anche questo potrebbe essere un modo per trasmettere malattie infettive come l’epatite. Un uso ripetuto comporta anche la possibilità di perforazione del setto nasale con sinusite cronica. Se questa è la modalità di assunzione che preferisci, ricordati di curare le tue narici magari usando delle soluzioni o dei gel nasali contro la secchezza e le infiammazioni.

– Fumata: I cristalli, come il crack, vengono fumati utilizzando una pipa. Questa modalità può causare bruciature ai polmoni, danni che possono sopraggiungere anche se la cocaina viene riscaldata e inalata.
– Iniettata: usando materiale per iniezione sterile, non scambiandolo e non riutilizzandolo, si riducono i rischi di contrarre e trasmettere malattie infettive, di andare incontro a setticemie.

MIX
Utilizzare sostanze porta con sé dei rischi più o meno prevedibili, considera che mischiare più sostanze rende gli effetti ancora più imprevedibili e tendenzialmente più rischiosi. Se si soffre di particolari problemi (epilessia, ipertensione, astenia…) può essere pericoloso soprattutto se assunta insieme ad altre sostanze (ecstasy, speed, alcol).
Evitare l’uso di cocaina ed altre sostanze in quanto potrebbero accentuarsi rischi del down e di danni organici. Ad esempio:
– Cocaina e alcool. Questo mix rende più difficile controllare la propria aggressività, le proprie paure o ansie. L’abbinamento tra le due sostanze forma una sostanza, il cocaetilene, che crea una fortissima dipendenza ed è altamente pericolosa per il cuore. Il mix Cocaina e alcool potrebbe accentuare il pericolo di disidratazione con maggiori rischi di ipertermia.
– SpeedBall (cocaina e eroina). L’assunzione di cocaina combinata all’eroina è ricercata dal consumatore poiché alleggerisce il down della coca, ma aumenta enormemente il rischio di blocco respiratorio e collasso cardiocircolatorio.

Le informazioni riportate hanno solo un fine illustrativo e in nessun caso si vuole esortare la consumo di tali sostanze.